Chiesetta di San Giuseppe

Questo piccolo edificio religioso nacque come oratorio per i pastori, ma a partire dai primi anni del ’700 per esso furono commissionate una serie di opere a importanti artisti dell’epoca: dall’altare realizzato da Bernardo Tabacco, alle statue che lo sovrastano opera di Giuseppe Torretti, alle quattro tele ovali oggi al Museo Diocesano di Feltre, realizzate da Sebastiano Ricci, Girolamo Brusaferro, Angelo Trevisani e Federico Bencovich.
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La storia
La villa fu riedificata dalla famiglia Fabris agli inizi del Settecento: questa casata nel 1705 aveva ottenuto l’iscrizione al consiglio dei nobili della città di Feltre. Il proprietario – Giovanni Iseppo Fabris – nel 1719 fece erigere l’attuale oratorio trasformandolo in cappella gentilizia della villa. Fabris era canonico del capitolo della cattedrale di Feltre: con dispendio considerevole provvede a dotare il piccolo edificio di culto di sacre e decorose suppellettili, nonché di argenterie e preziose pitture.
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La facciata è semplicissima, con l’ingresso sormontato da un timpano spezzato e due lesene tuscaniche laterali sostenenti il semplice timpano in cui si apre una piccola finestra quadrilobata. La scalinata, realizzata nel 1949, conferisce un’elegante spinta verticale. Intitolazione e indirizzo devozionale sono dichiarati nella lapide sopra la porta d’ingresso: “Gesù, Maria, Giuseppe”, non solo a san Giuseppe, dunque, ma a tutti i componenti della Sacra Famiglia. Un’iscrizione interna evidenzia questa devozione e riporta il nome dell’ecclesiastico e la data 1719.
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All’interno si può ammirare la decorazione orchestrata in un armonioso concerto di stucchi, dipinti e sculture. La qualità delle scelte artistiche operate dalla committenza è indice di una caratura intellettuale e di un aggiornamento culturale decisamente non comuni. Era inoltre un modo per acquisire prestigio agli occhi del vescovo di Feltre, Antonio Polcenigo, ritratto dal pittore feltrino Girolamo Turro in un ovale sulla controfacciata (1720). Sotto l’alto auspicio del vescovo fu condotta a termine l’impresa.​


L’aula è dominata dall’altare in marmi policromi, realizzato nel 1722 dal bassanese Bernardo Tabacco e ornato dalle statue di Giuseppe Torretti senior, forse lo scultore più significativo dei primi decenni del Settecento a Venezia.
Il magnifico gruppo scultoreo si muove con teatralità quasi barocca: al centro la Sacra Famiglia su cui vegliano ai lati le figure longilinee di san Giovanni Evangelista e san Giacomo apostolo, riconoscibile dalla conchiglia sul mantello, simbolo dei pellegrini che si recavano a Santiago.
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Le pareti della navata sono scandite da lesene, che sostengono illusionisticamente il cornicione sul quale poggiano le volte profilate da stucchi e che organizzano gli spazi entro cui si dispone la raffinata decorazione.
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Dietro l’altare, nella lunetta sulla parete di fondo, una cornice mistilinea racchiude la Trinità di Girolamo Turro.
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Le pareti dell’aula sono arricchite da quattro grandi ovali, oggi conservati al Museo diocesano di Feltre (in loco ci sono delle riproduzioni fotografiche), entro cornici in stucco. Si ispirano a momenti della famiglia terrena di Gesù e appartengono ad alcuni tra i principali protagonisti del Settecento veneziano:
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Sebastiano Ricci (1659-1734), Adorazione dei pastori: caratterizzata dalla luminosa cromia
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Federico Bencovich, pittore di origine dalmata (1677-1753), Fuga in Egitto: rappresentazione tormentata, compressa contro uno sfondo cupo e minaccioso e delineata con linee di luce dalla violenza quasi espressionistica
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Girolamo Brusaferro, Gesù nel tempio tra i dottori
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Angelo Trevisani, Transito di san Giuseppe
A sinistra trova spazio un altare minore. La pala è del pittore veneziano Angelo Trevisani (1667-1746) e raffigura la Madonna del Rosario con i santi Domenico, Antonio da Padova, Francesco d’Assisi, Nicola, Francesco di Paola e Pietro d’Alcantara (attualmente in deposito presso il Museo diocesano).
Copertura e facciate sono state recentemente restaurate grazie al bando PNRR Missione 1, Component 3 – Cultura 4.0 (M1C3), Misura 2, Investimento 2.2: Protezione e valorizzazione dell'architettura e del paesaggio rurale.
La Chiesetta di San Giuseppe è visitabile su prenotazione nell’ambito delle visite guidate organizzate dal proprietario Enzo Guanieri (tel. 328 8175881).